SUSSIDIARIO
Castelvecchi, 2019
Il Sussidiario con le illustrazioni di Francesco Spadoni è un libro di parole e figure che contiene poesiole, filastrocche, poemetti, racconti, raccontini, saggi filosofici e cronache sociali in versi, canzonette e altre amenità. Ognuna di queste scritture è autosufficiente, perciò il Sussidiario si può leggere da fondo a cima, saltando capitoli o tornandoci su, scegliendo una pagina a caso, e anche su un piede solo. Ma chi lo volesse leggere dall’inizio alla fine troverebbe la compattezza di un romanzo, il cui protagonista si aggira tra gli eventi del primo e secondo decennio del millennio in corso. Un romanzo destrutturato, scomposto in molti romanzi piccoli, che si ricompone se il lettore ha voglia di ricomporlo. Il Sussidiario a me piace, e un po’ mi rassomiglia; ringrazio Spadoni e gli altri illustratori che hanno condiviso l’avventura, e buona lettura a chi lo incontra.
(Ah, dimenticavo di dire che anche solo tenendo il Sussidiario sul comodino, o sfogliandolo, nel 73% dei casi – secondo le consuete affidabilissime indagini di mercato – si registra un effetto benefico per la vista e i polpastrelli, la qual cosa è un motivo in più per raccomandarlo caldamente).
IL TROMBETTIERE
Magazzini Salani, 2011
Con le illustrazioni di MILO MANARA. "La musica, quella vera, va "dove c'è l'erba buona": la storia di Giovanni Martini è il racconto di un viaggio, o meglio di una fuga rocambolesca e favolosa che lo porta a unirsi a Garibaldi e ai Mille. Attraversa l'oceano per sottrarsi a una condanna, si arruola nel Settimo Cavalleggeri del generale Custer e scappa dalla tragedia che si consuma a Little Big Horn. Infine eccolo a Cuba, di nuovo al centro della battaglia, e poi a Nuova York. Compagna instancabile e fedele, la sua tromba, intorno alla quale - e attraverso la quale - Riondino e Manara ricostruiscono uno scenario caleidoscopico, perfino "etnografico", fatto di suoni, umori, colori, in cui si intreccia la musica popolare di paesi e continenti diversi, quel melting pot di primo Novecento che ha portato alla nascita del jazz. Accanto alle "decime" di David Riondino, Milo Manara raffigura i volti, il clima e le passioni. E come in un "infinito smarrimento", parole e immagini evocano ciò che va oltre il racconto, tanto le une che le altre ambigue e sorprendenti, entrambe necessarie a tessere l'"avventura della vita": proprio come la tromba di Giovanni Martini disegna nell'aria le sue melodie, proprio "come fa il vento con le foglie". Con una nota di Stefano Bollani e una postfazione di Massimo Donà.
RUMBA. ITINERARI CUBANI AL RITMO DELLA CAPITALE
Lizard, 1999
Con le illustrazioni di ROBERTO PERINI. Undici itinerari al ritmo e al vero profumo di Cuba per altrettante tipologie di turisti: per gli appassionati di musica e di danze caraibiche, per quelli che cercano le spiagge più belle, per chi vuole scoprire l'arte e la storia coloniale dell'isola, per chi vuole trovare i sigari migliori o le vecchie automobili piene di fascino e cromature, per chi cerca la sensualità, il cibo, il "ron" o il modo di diventare un vero stregone... Un guida per chi deve partire per un viaggio reale oppure un divertente romanzo di immmagini per chi vuole "semplicemente" divertirsi.
CANTATA DEI PASTORI IMMOBILI
Donzelli, 2004
Cosa passa per la testa dei pastori del presepe, immobilizzati nella loro condizione di statuine perenni? Come possono pensare se stessi e immaginare gli altri, in quella fissità senza tempo? David Riondino, affabulatore di professione, e Stefano Bollani, musicista e pianista jazz di fama internazionale, provano a immaginarlo in un racconto musicato che prende a pretesto il presepe per mettere in scena proprio l’immobilità, quella che coglie i pastori in adorazione del bambino nella grotta. Scopriamo così che la meraviglia di quell’attimo ben presto si ribalta nel suo opposto: lo scoramento di chi scopre d’essere privato per sempre della possibilità di muoversi e dunque di guardarsi intorno, di parlare, di innamorarsi, di vivere. Dal dialogo surreale tra i pastori, il racconto di un narratore e le note inarrestabili di un pianista – tutti sul palco di un teatro – prende vita un racconto stralunato e senza tempo che alterna ai pastori alcuni personaggi tratti direttamente dal nostro presente, colti nell’attimo dilatato che precede un qualche decisivo accadimento – un soldato in procinto di saltare su una mina, una ragazza in cerca dell’amore della sua vita… I disegni di Sergio Staino completano una storia ricca di colpi di scena.